mercoledì 29 luglio 2020

Terapia immunitaria antitumorale

La terapia cellulare prevede la somministrazione dei cosiddetti vaccini contro il cancro. Di solito, vengono prelevate cellule immunitarie da pazienti affetti da tumore, sia dal circolo sanguigno sia dal tumore stesso. E’ stato dimostrato che i tumori sono in grado di sfruttare questi sistemi a proprio vantaggio.


I farmaci immunologici (anti-CTLA anti-PD1) agiscono interferendo con questo meccanismo. In considerazione della loro particolare attività, gli effetti collaterali di questi farmaci sono molto diversi da quelli della chemioterapia tradizionale. Rispetto alle altre terapie antitumorali (es. chemioterapia, terapia a bersaglio molecolare, ecc.), le terapie immuno-oncologiche hanno come obiettivo il sistema immunitario , non le cellule tumorali in sé.

Agendo in tal modo, rendono il sistema immunitario in grado di riconoscere e attaccare in modo selettivo le cellule tumorali. Tuttavia la risposta immunitaria antitumorale è difficile da dimostrare nei pazienti affetti da neoplasia e, inoltre, il riconoscimento delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario può avvenire senza che si manifesti il rigetto. La combinazione tra le cellule immunitarie del paziente, isolate e attivate in laboratorio, e rituximab (anticorpo diretto contro le cellule tumorali, detto anti-CD20), sembra essere una promettente terapia personalizzata per i pazienti con linfoma follicolare avanzato resistente alle cure. Inoltre, il sistema immunitario è in grado di adattarsi e di evolvere in parallelo con il cancro ha detto l’esperta. I farmaci anti-angiogenici provano ad aggirare questo ostacolo, perché i loro bersagli non sono le cellule neoplastiche ma i vasi che le alimentano.


Questi vantaggi hanno portato a un nuovo modello nel trattamento antitumorale , non più diretto a distruggere le cellule cancerose ma a colpirle, tenendole sotto controllo. L’immunoterapia è un trattamento antitumorale che utilizza il sistema immunitario del paziente per combattere il tumore. Il sistema immunitario è costituito da cellule, tessuti e organi che proteggono l’organismo dalle malattie e dalle infezioni.

Questi sono i tre pilastri su cui si fonda attualmente la terapia antitumorale. Poiché i cambiamenti (mutazioni) nei geni causano il tumore, i ricercatori valutando la possibilità di manipolare i geni per combattere il cancro. Una forma più recente e avanzata di terapia genica comporta la modifica genetica delle cellule T (un tipo di cellula immunitaria ). In secondo luogo, tenteremo di comprendere meglio l’impatto di PD-nel trattamento anti-tumorale. Esistono numerose molecole in grado di stimolare l’immunità innata contro il tumore che, tuttavia, hanno come effetto negativo quello di far aumentare i livelli di PD-sulle cellule immunitarie. Lo stesso si è verificato per le interruzioni del trattamento a causa degli effetti collaterali ( vs.


2 ). Gli effetti collaterali gravi più frequenti nel braccio di trattamento con trastuzumab emtansine (T-DM1) sono stati livelli aumentati di due diversi enzimi epatici (ALT e AST) e una bassa conta delle piastrine (in totale ). Terapia con citochine. Le citochine sono delle proteine responsabili della comunicazione tra le cellule che compongono il sistema immunitario. La terapia sfrutta questa caratteristica per far sì che si attivi la reazione di difesa dell’organismo anche contro le cellule tumorali. La nuova terapia immunologica può essere usata in combinazione con farmaci antitumorali allo scopo di migliorarne l’efficacia e ridurre gli effetti collaterali, infatti, dallo studio emerge che in pazienti in cura con un anticorpo monoclonale per il trattamento del melanoma in fase metastatica, la terapia adattativa ha contribuito alla. Si tratta in questo caso di farmaci che hanno lo scopo di immunizzare il corpo contro certo tipi di tumore e prevenirne la comparsa (si pensi al vaccino contro il Papilloma virus, che favorisce il carcinoma alla cervice), o che vanno a provocare nel paziente una risposta immunitaria specifica contro le cellule tumorali.


Quali altri approcci di terapia immunologica sono allo studio contro il cancro? La scoperta di questi freni e delle strategie per inibirli – liberando così l’attività antitumorale delle cellule del sistema immunitario – ha rappresentato un punto di svolta nella lotta contro il cancro. Potenziare le cellule immunitarie per cacciare e distruggere quelle tumorali. Alcuni ricercatori hanno scoperto che durante il trattamento dei tumori cerebrali, la somministrazione di radioterapia a dosi più elevate ma meno frequentemente può essere un modo più efficace di rafforzare il sistema immunitario nella lotta contro il cancro.


Risultati di alcuni studi hanno suggerito che il vischio può essere utile per diminuire l’effetto indesiderato della terapia antitumorale standar come la chemioterapia e la radioterapia, e che neutralizza gli effetti dei farmaci utilizzati per sopprimere il sistema immunitario , come il cortisone.

I farmaci usati per inibire o combattere lo sviluppo dei tumori sono i farmaci antineoplastici o antiblastici che nel sistema di classificazione anatomico terapeutico e chimico sono classificati come L01. Di solito vengono somministrati più farmaci antineoplastici secondo una procedura chiamata polichemioterapia.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Post più popolari