Per intervenire, occorre utilizzare un antibiotico specifico. Effettuare in laboratorio le prove di tossicità sul batterio. Utilizzare dosi tali da “uccidere il batterio ” senza danneggiare in modo significativo le piante di Ulivo.
Salento , ulivi uccisi da batterio killer. Ecco la mappa delle zone colpite. Non si sa come e quando questo micidiale parassita sia comparso in Puglia.
Di certo, come porta d’ingresso nel Vecchio Continente ha scelto Gallipoli. Da lì, si è propagato a macchia d’olio, veicolato da insetti della famiglia dei Cicadellidi. Il Comitato “Voce dell’ Ulivo ” parla di “fase 2. Una nuova strada, dunque, che potrebbe aprire nuovi scenari rispetto a quel futuro del comparto olivicolo che ora appare catastrofico.
Migliaia di ulivi eradicati o tagliati e ridotti a tronchi morti. Gli alberi secolari della Puglia non sono minacciati soltanto dall’espansione urbanistica e da progetti per l’installazione di pannelli fotovoltaici che non tengono conto della loro fondamentale presenza, ma anche da un batterio killer, che sembra purtroppo imbattibile. Una delle varietà meno resistenti al batterio è risultata essere, inoltre, proprio la Cellina di Nardò, una delle più diffuse nel territorio colpito dall’epidemia. Più resistenti, invece, si sono dimostrate Coratina, Leccino e Frantoio.
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L’analisi non ha riguardato solo gli ulivi. Questa mattina si concluderà lo sradicamento, cominciato ieri, di cento ulivi. Un provvedimento imposto dal Comitato fitosanitario permanente dell’Unione Europea per impedire la diffusione della Xylella fastidiosa, il batterio che, da un anno circa, sta causando l’essiccamento degli alberi.
Oggi questo patrimonio dell’umanità – dieci milioni di ulivi sparsi in tutta la Puglia – rischia di scomparire o di essere ridimensionato, malgrado la tutela prevista dalla legge regionale. Il suo killer ufficiale ha un nome, Xilella, un batterio che sarebbe arrivato dal Costarica ben nascosto in una pianta di caffè. Per ora l’infezione del batterio è circoscritta in Puglia, principalmente nella provincia di Lecce : secondo la Commissione Europea di milioni di ulivi circa il per cento è stato infettato dal batterio.
In tutta la Puglia ci sono circa milioni di ulivi , tra cui molti esemplari secolari. Il batterio è chiamato “Xylella fastidiosa”. Inizialmente non era sicuro che il batterio sia da solo causa della malattia degli ulivi , motivo per cui la malattia è stata chiamata complesso.
Inoltre come concausa viene segnalato l’eccessivo sfruttamento agronomico del suolo, il cui humus si è impoverito. C’è speranza tra gli ulivi. Arrivano i primi risultati.
Chi si è recato nei giorni scorsi nelle aree “rosse”, quelle maggiormente colpite dal fenomeno dell’essiccazione degli ulivi , vi ha trovato alberi in pieno vigore rigenerativo. I 1vivai della zona sono letteralmente in ginocchio. Per ora si parla soprattutto dei danni all’agricoltura, che sono ingenti. Centinaia di migliaia le piante da abbattere.
Si è conclusa qualche giorno fa con l’archiviazione dei dieci indagati l’inchiesta della procura di Lecce sul caso Xylella. Un’alternativa ci sarebbe: impiantare specie non autoctone. Lotta contro il tempo per difendere gli ulivi salentini dalla Xylella fastidiosa, il batterio killer che ne provoca il disseccamento e la morte e che ha contaminato, sinora, almeno 90.
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