giovedì 10 marzo 2016

Olivo resistente alla xylella

Altri fattori che ostacolano l’attacco di Bactrocera olea sono la resistenza dell’esocarpo che rende più difficoltosa l’ovideposizione e il contenuto di oleuropeina. La malattia avanza inesorabilmente verso nord lasciando dietro di sé un paesaggio di morte: migliaia di ulivi ridotti a scheletri, che il vento salentino sferza senza più provocare alcuno stormire di fronde. Il leccino Minerva resistente alla Xylella. Coinvolgere direttamente la cittadinanza in un compito difficile, la ricerca del classico ago nel pagliaio, cioè individuare e segnalare poche piante di olivo resistenti su un territorio ormai enorme nelle aree rurali, marginali e naturali fortemente colpite dall’epidemia di Xylella.


Tutto ebbe inizio con alcune segnalazioni di olivicoltori del Basso Salento (Gallipoli e zone limitrofe) che già da diversi anni lamentavano i sintomi di uno strano disseccamento delle piante di olivo , specie di per sé rustica ed abbastanza resistente.

I ricercatori del Cnr hanno individuato una nuova cultivar di olivo tollerante al batterio. Una nuova speranza, ma con qualche riserva. Durante le sperimentazioni è stata creata -per mezzo di un incrocio tra due varietà differenti- una nuova varietà di ulivo , la “Lecciana”. Quello che non si sa, ma su cui si sta indagando, è se questa varietà sia resistente al batterio Xylella. La Commissione ha suggerito di utilizzarle per rimpiazzare gli olivi malati, rallentando la diffusione della Xylella.


Serviranno invece ancora molto anni di ricerca prima di selezionare una varietà di olivi completamente resistente alla Xylella. It is a territory that houses about twenty million olive trees, a negligible part of which is now seriously compromised. Si tratta della ‘coltivar’ FS-1 nota all’estero come ‘Favolosa’.

Quali sono le varietà di olivo più resistenti alle malattie ? Olivo resistente alle malattie. Oggi lo abbiamo chiesto al nostro esperto Roberto Di Primio. Coldiretti in occasione della spremitura delle prime olive ottenute. Scoperta un’altra cultivar di olivo resistente alla Xylella. Per chiarire le questioni sollevate da tale dibattito abbiamo sentito il prof.


Xylella fastidiosa, un aiuto in arrivo dal cielo. Si chiama Minerva ed è resistente alla Xylella. Dalla Toscana arriva una importante risposta alla lotta al batterio che distrugge gli ulivi. Ma sul mercato ci sono già i falsi. Progetti diversi affidati a varie istituzioni di ricerca come il mio Istituto, l’Università di Bari, l’Università di Lecce, la sezione di Rende del Crea, per fermarmi ai progetti di mia conoscenza.


Sono progetti indipendenti, ma tutti con lo stesso obiettivo: individuare germoplasma di olivo resistente o tollerante. Mentre il batterio che ha distrutto gli olivi salentini procede inesorabilmente verso Nor i rimedi proposti non appaiono sempre convincenti. La scienza ha risposto a molte di queste domande urgenti e sono state fatte importanti scoperte. Una recente sperimentazione ha fornito dati molto incoraggianti sulla possibilità che il Leccino, non autocompatibile, possa essere impollinato con buona efficacia da FS 17.


Queste e altre caratteristiche confermano che l’ olivo è sì un albero molto resistente ma, come tutti gli organismi, esso è vulnerabile agli stravolgimenti dell’ecosistema. Queste condizioni hanno quindi (con)causato il disseccamento degli olivi malati.

Emiliano: Possiamo rallentarla A Gagliano del Capo una struttura realizzata con la raccolta fondi di due riviste tedesche. In questi anni sono state messe a dimora circa mila piante di ulivo della varietà Favolosa (cultivar FS17) considerata geneticamente resistente alla Xylella. Queste piante vengono indicate dal mondo scientifico e della ricerca come resistenti, grazie a uno studio, alla sperimentazione e al controllo.


PoNTE Home will focus its activities on the investigation of three main pathosystems that threaten strategic crops and natural landscapes in the EU. Più cauto Melcarne: Non escludo che i foggiani si stiano danno alla produzione di olio per approfittare del disastro che ha colpito il Salento, ma non credo che la loro sia la strada giusta. Stanno piantando alberi di varietà che non risulta resistente alla xylella e questo fa dei loro uliveti un potenziale centro di infezione nel futuro.


Dalla Germania una raccolta di fondi permette di studiare in Puglia la ricerca di alcuni varianti di ulivo in grado di supportare e sconfiggere il batterio della Xylella. Uno studio sul campo in una serra attrezzata è stata inaugurata stamattina presso l’oleificio Forestaforte, a Gagliano del Capo, in provincia di Lecce.

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