L’ anoressia è una malattia che colpisce soprattutto le giovani donne. Abbiamo chiesto alla dottoressa Marina Balbo, psicoterapeuta esperta in disturbi alimentari, di spiegarci per bene come si riconosce la malattia e soprattutto come uscirne, anche grazie alla terapia EMDR. Serve cioè prepararle ad un cambiamento attivo. L’importanza della famiglia all’interno del trattamento dell’ anoressia nervosa.
Un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine ha effettuato uno studio che, in linea con molte delle ricerche finora condotte in merito, conferma l’importanza del coinvolgimento dei genitori nel trattamento dell’ anoressia nervosa. Quest’ultima terapia consiste nella condivisione con gli altri dei propri stati emotivi e del proprio vissuto, grazie anche all’intervento di un soggetto terzo che svolge la delicata funzione di “moderatore” o, meglio, di “facilitatore”, considerata la tipica difficoltà degli anoressici di aprirsi al mondo esterno. Per quanto riguarda la presa in carico e il trattamento psicologico del disturbo alimentare in generale e quindi anche dell’ anoressia nervosa ci si può avvalere, oltre che della terapia cognitivo comportamentale individuale, anche di colloqui per i familiari, in cui vengono analizzati con uno specialista le caratteristiche del disturbo, le. Esistono invece terapie farmacologiche specifiche per disturbi e problematiche in comorbilità con l’ anoressia come depressione, disturbo d’ansia generalizzata, disturbi del sonno, disturbo ossessivo-compulsivo etc. Le linee guida internazionali sono concordi nel raccomandare, nel trattamento dell’ anoressia , che la terapia.
La peculiarità del ricovero riabilitativo intensivo dell’ anoressia nervosa sta nel fatto che con questo tipo di trattamento , in molti casi, si riesce a coinvolgere in un processo di cura finalizzato alla guarigione, anche i pazienti affetti dalle forme di anoressia nervosa più gravi, che per le loro condizioni cliniche, senza questo. Esistono altri disturbi alimentari collegati: Ortoressia o ortoressia nervosa, che va contro la domanda del questionario (EAT26). In tal caso si cercano i cibi più sani e semplici, spesso crudi. Anoressia - Diagnosi differenziale.

Qualsiasi trattamento si scelga di seguire, terapia cognitivo-comportamentale, dinamica, sistemico-familiare o altri, è importante rivolgersi a professionisti specializzati nel curare questo genere di disturbi. Questa terapia (CBT-ED) è specificamente mirata alle persone con disturbi alimentari e viene suddivisa in quattro fasi distinte per una durata totale di settimane circa. Secondo il DSM-IV TR la diagnosi i anoressia si effettua in presenza dei seguenti criteri: Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l’età e la statura. Intensa paura di acquistare peso o diventare grassi, anche quando si è sottopeso.
Chi si trova in condizione di anoressia può muoversi in un altro tipo di DAP abbastanza facilmente, come nel caso di bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, obesità, picacismo. Per un anoressico, il termine “ristabilimento del peso corporeo” è sinonimo di “ingrassare”, e l’ossessione. Quest’ultimo caso è generalmente quello al quale si fa riferimento parlando genericamente di anoressia.
Terapia nutrizionale. Comporta un peso corporeo che, nei bambini e negli adolescenti, risulta minore di quello previsto rispetto a età, sesso e salute fisica. A questo si associa un’alterazione del modo di percepirsi nel peso e nella forma. Inserito nel contesto terapeutico vero e proprio, diviene risorsa ed elemento ristrutturante il sintomo stesso in una prospettiva di diagnosi.
Una pillola “anti- anoressia ” non è stata ancora inventata. I dati empirici suggeriscono comunque che un trattamento cognitivo comportamentale ha una maggiore efficacia rispetto all’uso di farmaci. TRATTAMENTO COGNITIVO COMPORTAMENTALE DELL ‘ ANORESSIA NERVOSA. La terapia cognitivo-comportamentale nei disturbi del comportamento alimentare generalmente evita la modifica di evidenti conflitti psicologici a favore di un diretto cambiamento delle cognizioni e dei comportamenti che riguardano il comportamento alimentare. Oggi possiamo comprenderla meglio e affrontarla con gli strumenti della psicoterapia.
Diagnosi La diagnosi di anoressia è su base clinica per quanto riguarda il comportamento della paziente nei confronti del cibo (vengono usati specifici questionari) e il forte calo ponderale. Il laboratorio può essere utile per evidenziare deficit proteici, vitaminici e di oligoelementi e per la diagnosi di disturbi correlati. Il medico deve cercare di stabilire una relazione serena, interessata e stabile, mentre incoraggia fermamente un ragionevole apporto calorico.
Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. Il trattamento strategico dell’ anoressia giovanile.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.