La malattia emorroidaria di differenzia per stadi di gravità ( Classificazione del St. Mark’s Hospital). La sintomatologia non è correlata con le dimensioni infatti è facile evidenziare pazienti con sintomi maggiori rispetto al grado di presentazione della malattia. A ulteriore riprova di un ruolo del cedimento delle strutture di sostegno nella patogenesi della malattia emorroidaria recenti studi hanno evidenziato un grave disordine del metabolismo del collagene in questi pazienti, pur rimanendo non ancora chiaro se questo disordine sia correlato a fattori esogeni o endogeni.
Prevenzione della malattia emorroidaria : Anche in presenza di familiarità o in gravidanza, quando la predisposizione alla malattia emorroidaria aumenta, esistono piccoli accorgimenti per ridurre il rischio di sviluppare la patologia vera e propria che riguardano la dieta, lo stile di vita e la tonificazione vascolare. Stiamo parlando della malattia emorroidaria. Spesso andiamo dal Proctologo e gli diciamo.
Dottore credo di avere le emorroidi. Eppure tutti ce le abbiamo. Semmai è la malattia emorroidaria quella che porta problemi. Ed almeno una volta nella vita, ciascuno accusa disturbi legati alla presenza delle emorroidi.
E’ doveroso precisare che non tutti i pazienti con patologia emorroidaria necessitano di un trattamento chirurgico. Nei casi iniziali, quando il sanguinamento è minimo (si presenta molto sporadicamente) ed il prolasso quasi inesistente non è indicato, generalmente, alcun intervento. Negli stadi più avanzati, possono insorgere complicazioni come la trombosi emorroidaria. Conservativo: i provvedimenti conservativi sono spesso sufficienti a trattare la patologia emorroidaria lieve (I e II grado) soprattutto quando i sintomi sono secondari a dieta irregolare, ad irregolarità dell’ alvo (diarrea o stitichezza) ovvero a scarsa igiene.
Si è soliti dunque utilizzare impropriamente il termine “emorroidi”, anziché “ malattia emorroidaria ” o “ patologia emorroidaria ”, per descrivere una particolare situazione patologica, in cui i vasi emorroidari si dilatano eccessivamente fino allo sfiancamento, cioè all’indebolimento e alla perdita di elasticità.
LA MALATTIA EMORROIDARIA Le emorroidi propriamente dette sono costituite da un tessuto molto vascolarizzato, dall’aspetto spugnoso, localizzato nel canale anorettale, costituito da dilatazione del plesso mucoso emorroidario interno con ampio reticolo arterioso e capillare, presente in tutte le persone. Impropriamente i Pazienti usano dire di “soffrire di emorroidi”, per descrivere i sintomi della malattia emorroidaria. Medico Specialista in malattia emorroidaria.
L’abnorme dilatazione dai vasi venosi contenuti nei cuscinetti fibromuscolari e vascolari situati all’interno del canale anale è alla base della malattia emorroidaria , uno dei disturbi più frequenti. Malattia emorroidaria. Le emorroidi sono classificate in interne ed esterne, a seconda del rapporto con la linea dentata. Generalmente le fasi della malattia emorroidaria sono quattro, da quello con prognosi più favorevole e in cui i sintomi possono essere lievi e scomparire spontaneamente, a quello con prognosi infausta, in cui è necessario l’intervento chirurgico. Incidenza in Italia: si stima una incidenza annua di milione di nuovi casi ( circa della popolazione).
Si tratta di malattia emorroidaria quando la struttura emorroidaria cresce troppo di volume e prolassa fuoriuscendo dall’ano, oppure quando all’interno di questo tessuto si formano trombi doloranti e pruriginosi o ancora quando sono presenti ematomi che possono in alcuni casi sanguinare. Esistono oggi tecniche mini invasive che curano le cause della malattia ed eliminano il prolasso. E’ difficile stabilirne la reale prevalenza, ma si calcola che nei paesi occidentali essa sia attorno al. Le emorroidi interne si trovano infatti nella parte superiore del canale, quelle esterne nella parte inferiore, dunque sono più vicine all’orofizio dell’ano. Il metodo THD è un trattamento chirurgico della patologia emorroidaria , alternativo rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali.
La patologia emorroidaria può riguardare sia le emorroidi interne che quelle esterne, e a volte persino entrambe. Per molti anni considerata malattia delle vene e delle arterie che riforniscono di sangue le emorroidi, la malattia emorroidaria , secondo le ultime teorie, è causata, invece, da una discesa verso il basso di parte del rivestimento mucoso del canale ano-rettale. Sintomi e diagnosi della sindrome emorroidaria Quando si infiammano le emorroidi possono rimanere all’interno dell’ano oppure fuoriuscirne, creando dei rigonfiamenti che le rendono facilmente riconoscibili.
In presenza di malattia emorroidaria , i cuscinetti emorroidari sono più sensibili ai traumi e sanguinano più facilmente. Le emorroidi sanguinanti sono uno dei sintomi principali della malattia e uno degli aspetti che allarma di più chi ne soffre.
Patologia emorroidaria. Si tratta di una vera e propria malattia , più o meno grave a seconda dei casi, ma di sicuro davvero frequente, in quanto ne soffrono due terzi della popolazione mondiale. In circa il dei casi la patologia è talmente dolorosa che richiede l’intervento del medico. Cause della malattia emorroidaria. Da ciò deriva l’estrema rilevanza clinica ed economica di tale patologia.
Emorroidi e malattia emorroidaria , caratteristiche di una patologia. Operazione chirurgica alle emorroidi. Le emorroidi possono essere definite come strutture vascolari del canale anale che svolgono un ruolo chiave nel mantenimento della continenza fecale.
I primi due gradi di malattia emorroidaria sono i più lievi, tanto da beneficiare il più delle volte di un approccio terapeutico di tipo farmacologico e di qualche semplice accorgimento a livello della dieta. Lo stile di vita, infatti, riveste una fondamentale importanza non solo nella cura ma anche nella prevenzione di questo tipo di disturbo. Oltre ai precedenti sintomi, provocano anche dolore, spesso. In conclusione si può dire che la sindrome emorroidaria non è una patologia , a volte ritenuta insignificante, da sottovalutare.
Ai primi sintomi bisognerà infatti sottoporsi ad una visita da parte del proprio medico curante, il quale potrà dare o delle raccomandazioni generali o consigliare una vera e propria terapia medica.
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