Talora la tosse è il risultato di un meccanismo indiretto legato alla comparsa di un’ iperreattività bronchiale aspecifica (I.B.A.) o di un asma bronchiale riflesso pre-clinico ( tosse come equivalente asmatico favorito dal reflusso) (vedi “Asma e reflusso gastro- esofageo : i consigli dello pneumologo” – “ BPCO riacutizzata e reflusso gastro- esofageo : i consigli dello pneumologo”). Per effettuare ciò, il medico può avvalersi di diversi esami diagnostici, quali, ad esempio, la gastroscopia o la pH-metria esofagea delle ore. Quando, invece, la tosse da reflusso si associa ad altri sintomi tipici del reflusso gastroesofageo, la diagnosi potrebbe rivelarsi molto più semplice. Ma a volte, dietro questo sintomo all’apparenza banale, ci può essere altro.
Per riconoscere la tosse da reflusso è necessario distinguere i diversi sintomi ed imparare a riconoscerli. Perché viene la tosse ?
Tosse da reflusso gastrico: i sintomi da riconoscere. Il reflusso gastroesofageo è caratterizzato da una risalita del contenuto acido dello stomaco verso l’ esofago. Trattandosi appunto di un liquido acido, tende a irritare le vie respiratorie causando – tra le altre cose – anche una sorta di tosse cronica e mal di gola.
In linea generale la tosse da reflusso si fa sentire particolarmente quando ci troviamo sdraiati, posizione che favorisce la risalita del contenuto acido dello stomaco verso l’ esofago. Altro campanello d’allarme per capire che potrebbe trattarsi di tosse da reflusso è il fatto di non accusare altri sintomi concomitanti , come raffreddamento o affezione delle vie aeree. La secchezza e l’infiammazione dell’ esofago sfociano spesso in una tosse secca, facilmente individuabile.
La parte inferiore dell’ esofago , dove si unisce allo stomaco, è munita di un anello muscolare circolare chiamato sfintere esofageo inferiore. Dopo la deglutizione lo sfintere si rilassa per permettere al cibo di entrare nello stomaco e quindi si contrae per prevenirne il ritorno in esofago con gli acidi gastrici.
Uno dei sintomi di reflusso acido che è spesso trascurato è una tosse cronica. Questo perché a prima vista non sembra esserci poca o nessuna relazione tra i due. Partiamo dallo stomaco: in condizioni normali l’estremità inferiore dell’ esofago impedisce, con una sorta di meccanismo a valvola (lo sfintere esofageo ), il ritorno del succo acido dallo stomaco in esofago.
Tosse e raucedine, in particolare la mattina. Inoltre, forte dolore al petto dovuto agli acidi concentrati nell’ esofago. Sensazione di asfissia durante la notte. Varici gastroesofagee.
Le varici esofagee sono vene dilatate in modo anormale situate nella parte finale dell’ esofago e collegate al. L’ esofagite di Barrett è una delle forme più gravi di degenerazione della mucosa dell’ esofago dovuta a reflusso. Il reflusso scaturisce da un malfunzionamento dello sfintere inferiore dell’ esofago , ovvero un muscolo situato tra lo stomaco e l’ esofago che ha il compito di regolare verso un’unica direzione il passaggio del cibo, ma che durante la comparsa della patologia causa il reflusso delle sostanze acide nello stomaco. Anche in ambito pediatrico si è notato un incremento di tale patologia: “l’immaturità” dello sfintere gastro- esofageo determina, nei piccoli pazienti, la presenza di facilità al vomito mattutino, dopo qualche colpo di tosse o subito dopo aver mangiato e la presenza di tosse persistente diurna e notturna, soprattutto nelle prime fasi.
Si tratta di una condizione molto fastidiosa che può essere difficile da riconoscere soprattutto se si presenta come unico sintomo, si potrebbe infatti essere indotti a pensare che si tratti di una tosse. La tosse da reflusso. Sono molto demoralizzata perchè nessuno riesce a capire i miei sintomi e tutto questo sta influenzando in modo rilevante la mia vita. Tutto questo ovviamente accompagnato da una tosse stizzosa e secca. I trattamenti dipendono dalla causa e dalla gravità del danno.
Quali sono le cause dell. Tumori maligni all’ esofago – Aspettative di vita.
I tumori maligni che colpiscono l’ esofago sono neoplasie molto aggressive e nella stragrande maggioranza dei casi la prognosi è purtroppo infausta, anche se i progressi fatti negli ultimi anni hanno migliorato le aspettative di vita e le possibilità di guarigione.
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