lunedì 25 aprile 2016

Batterio della xylella

Il batterio infettante deriva da un ceppo di X. Un documentario sulla xylella che incoraggia all’azione, che aiuta a capire e ad agire. Se a un batterio si impedisce di viaggiare se ne impedisce anche l’attacco. Ma una nuova varietà di pianta, detta Favolosa, resiste alla malattia.


Microbiologia del batterio.

Nella pianta ha capacità di movimento dall’alto verso il basso ma anche viceversa. Questo microrganismo è tristemente famoso per i danni ingenti che provoca alle coltivazioni agricole, provocando la Malattia di Pierce nella vite, la clorosi variegata negli agrumi e il disseccamento negli ulivi. Xylella , il batterio aumenta nella provincia. Un serial killer si aggira per le Puglie.


Infatti, alcuni esemplari rimangono misteriosamente verdi, resistendo all’ infezione che ha già colpito Spagna, Francia e Iran. In pratica il leccino infetto di xylella produrrebbe più “lignina” rispetto appunto all’ogliarola, questo fa ipotizzare che nel leccino il passaggio del batterio da un vaso xylematico all’altro sia ostacolato. Scopriamo insieme in cosa consiste, come ha causato un’epidemia in Puglia e le soluzioni che gli scienziati propongono per debellarlo.

I sintomi variano dall’imbrunimento delle foglie alla morte della pianta. Per sapere come combattere questo batterio , bisogna innanzitutto capire in dettaglio cos’è e quali sono i sintomi che provoca. Vediamo insieme le sue origini e le cause dell’ infezione che ha colpito la Puglia. Si chiama Complesso del Disseccamento Rapido dell’Olivo (CoDiRO) ed è causato da criticità ambientali, che sono più forti proprio nelle aree focolaio del Salento, dove la desertificazione avanza più che altrove. Essa vive lungo i corsi fluviali della California, per questo diffonde poco il batterio.


Adesso c’è di più: entrambi gli studi pubblicati provano, muovendo da presupposti diversi, che sull’insetto vettore del batterio si può intervenire in altro modo, più sostenibile e mirato. In seguito al monitoraggio avvenuto lo scorso mese di agosto, sono stati ritrovati ben nuovi alberi d’ulivo infetti, nelle province di Taranto e Brindisi. Per la prima volta il batterio è stato trovato a Fasano, alla periferia della frazione di Torre Canne, nella Piana degli ulivi monumentali. Secondo gli ultimi dati ufficiali di Italia Olivinicola, gli oliveti che sono stati completamente distrutti da questo batterio occupano una superficie di ben 50.


Le azioni per “debellare” il batterio e poi “controllarlo” hanno ulteriormente danneggiato un. Parigi dall’Efsa, l’Agenzia europea per la. Viene classificato come patogeno da quarantena. Questa ormai interessa tutto il territorio della provincia di Lecce con aree di infezione presenti anche in quella di Brindisi.


Inoltre, ed è un punto chiave per comprendere l’intera questione, anche se xylella non avesse alcun ruolo nella malattia che porta all’essicamento rapido gli ulivi salentini, e gli ulivi ne fossero “portatori sani”, andrebbe combattuta ed estirpata ugualmente, poiché si tratta di un batterio pericoloso, in grado di contaminare e. Redazione cronaca regionale. La bozza di revisione prevede la riduzione dell’area soggetta a taglio obbligatorio intorno alle piante infette dal batterio.

L’abbattimento immediato delle piante riscontrate infette per sottrarle all’azione di diffusione dei vettori rimane elemento essenziale, ma diverse sono le modifiche apportate. Confagricoltura Toscana. La xylella è un batterio da quarantena che colpisce lo xylema delle foglie, in pratica si riproduce fino a bloccare la circolazione della linfa grezza, e a quel punto tutto ciò che è al di là dello sbarramento secca e muore.


L’unica soluzione è l’eradicazione degli ulivi? Ciao amici del Bosco, il novembre presenteremo a Roma il documentario LEGNO VIVO. Un film sugli ulivi, sulle persone e sul.


XYLELLA , OLTRE IL BATTERIO. Ceglie Messapica, Cisternino e Carovigno secondo gli ultimi aggiornamenti. La regione più a rischio di “importare” tale batterio gram-negativo è l’Abruzzo.

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