Poiché le cause di acufene differiscono da persona a persona, non esiste un approccio unico alla cura dell’ acufene , ma per ciascun paziente deve essere ritagliata su misura la terapia o il mix di terapie più efficaci. Gli acufeni , devono essere esclusivamente curati SOLO IN UN CENTRO MEDICO SPECIALIZZATO da MEDICI COMPETENTI con vasta esperienza nel campo in strutture mediche specializzate e con il supporto di adeguate terapie di trattamento. Alcuni farmaci sono ototossici, cioè pericolosi per l’orecchio. Altri farmaci , invece, provocano l’ acufene come effetto collaterale, senza danneggiare l’orecchio interno.
Gli effetti collaterali, che possono dipendere dal dosaggio del farmaco, possono essere temporanei oppure permanenti.
Le informazioni contenute in questa pagina hanno solo uno scopo informativo e non vogliono sostituirsi al parere di un medico competente. Trattamento e terapie dell’ acufene. Prima di iniziare con il trattamento , il medico è tenuto a identificare quali sono le cause del disturbo, le quali il più delle volte sono curabili. Se l’ acufene non è causato da un elemento esterno, ma da uno stato di salute, il medico può adottare alcune misure in grado di ridurre il rumore percepito. Un trattamento in via di sperimentazione clinica è la Stimolazione Magnetica Transcranica Ripetitiva che eroga campi magnetici a livello della corteccia in aree cerebrali che risultano attivate dall’ acufene.
Acufene : la diagnosi e la terapia. La terapia è in uso già da tempo in alcuni ospedali per la cura di malattie neurologiche.
Gli acufeni frequenti dovuti ad esposizione a rumore professionale, incidentale o ricreativo meritano di essere approfonditi per poter effettuare una corretta protezione dell’udito onde evitare danni permanenti. La terapia degli acufeni è complessa e per questo deve essere effettuata una diagnosi corretta, dalla quale deriva un trattamento personalizzato (non esiste una terapia unica per tutti i pazienti con acufeni ). Tradizionalmente le terapie ufficialmente riconosciute sono di tipo farmacologico, strumentale e psicoterapeutico. La maggior parte dei pazienti avvertono il loro acufene quando vi è silenzio ambientale, es.
Il suo andamento episodico e la caratteristica di colpire talvolta un orecchio e in altri casi entrambi con ronzii, fischi, tintinnii o altri suoni non prodotti da fonti esterne, percepibili esclusivamente dalla persona colpita, sono due aspetti che rendono complessa la corretta e tempestiva diagnosi. Terapia fisico-strumentale e terapia medica. Tuttavia gli acufeni non andrebbero.
A oggi non è disponibile un trattamento farmacologico specifico e scientificamente validato per la cura diretta dell’ acufene. La letteratura scientifica internazionale disponibile non permette di inserire il trattamento farmacologico tra le opzioni primarie di trattamento dell’ acufene. La terapia sonico frequenziale (TSF) ha il pregio di essere stata la prima ad impiegare il meccanismo della “RISONANZA” per la cura degli acufeni.
Gli acufeni sono ronzii alle orecchie che si verificano a livello interno, senza che ci sia una vera e propria esposizione a rumori o suoni. A volte il ronzio si fa penetrante e inarrestabile. Le cause possono essere di varia natura e la cura passa per molte vie.
Neuromodulazione dell’ acufene. Si può presentare come un fischio – simile a quello di una pentola a pressione – un ronzio o un fruscio di varia intensità. Non è vero che per il trattamento acufeni non si faccia niente, come a volte siamo portati a pensare noi che di acufeni soffriamo e pensiamo di essere stati dimenticati e abbandonati a noi stessi dalla “Scienza”.
Messaggio pubblicitario Dalla letteratura emerge come la CBT potrebbe essere proficuamente applicata nel trattamento dell’ acufene e, in particolare, per il disagio che esso provoca. Le tecniche di rilassamento possono essere utilizzate per ridurre l’arousal e la ristrutturazione cognitiva per superare credenze disadattive e paure legate al. Li hanno sottoposti a un suono continuo di decibel, interrompendolo brevemente ogni tanto. I topi senza acufeni percepivano la pausa e si calmavano, mentre gli altri non si rendevano conto che il suono era cessato, e continuavano ad agitarsi.
I ricercatori hanno constatato che i topi che avevano avuto il farmaco presentavano meno acufeni.
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