La terapia estrogenica transdermica o per via orale deve essere iniziata all’esordio della menopausa e non dopo anni,come nel tuo caso. Terapia Ormonale Sostitutiva Estrogenica e Progestinica. Terapia estrogenica vaginale a basse dosi Una Guida per le Donne 1. Perché utilizzare estrogeni locali? Cos’è la terapia estrogenica intra-vaginale?
Quale preparato è il più adatto a me?
Se già utilizzo la terapia ormonale sostitutiva, ho anche bisogno di estrogeni locali? Tuttavia, come vedremo meglio nel prossimo paragrafo, gli estrogeni agiscono anche su altre strutture regolando numerose funzioni corporee. E’ da escludere, invece, che la terapia EP in giovani donne possa determinare la chiusura precoce delle cartilagini di accrescimento, perché la dose estrogenica somministrata si somma alla produzione endogena di estrogeni e nulla aggiunge agli effetti dell’estradiolo naturale.
Menopausa: una nuova terapia sicura per seno e utero Prof. Negli anni successivi, sospesa la terapia ormonale, i sintomi vasomotori tenderanno ad attenuarsi, mentre la secchezza vaginale potrebbe persistere. Sebbene la terapia sistemica. TERAPIA ESTROPROGESTINICA.
La terapia estro progestinica ha una buona efficacia sulla prevenzione della osteoprosi nei casi di menopausa precoce, ma la reale efficacia antifrattura nelle donne in post-menopausa fisiologica è assente o scarsa. Inizio della terapia.
Le donne in menopausa che non siano già sottoposte a terapia estrogenica , possono iniziare la terapia con Estracomb TTS in qualsiasi momento ritenuto opportuno. Le donne che sono già in trattamento estroprogestinico devono completare il ciclo in corso prima di iniziare il trattamento con Estracomb TTS. Monoterapia estrogenica.
Spesso questa situazione che riguarda molte donne intorno ai anni viene trattata con ansiolitici o addirittura con antidepressivi che non fanno altro che peggiorare la situazione, mentre il vero obiettivo dovrebbe essere quello di eliminare la dominanza estrogenica. Si inizia con _ di cerotto da mcg, non a serbatoio, due volte alla settimana raddoppiando la dose ogni 4-mesi, fino a regime. Valgono per Lei pertanto gli stessi suggerimenti che valgono per le donne operate di isterectomia anche per patologia benigna. In questo caso la terapia estrogenica può essere eseguita solo per via vaginale evitando la TOS sistemica: si utilizzano ovuli o creme almeno due sere alla settimana.
Per chi preferisce evitare gli ormoni di sintesi, oppure non li può utilizzare, sono a disposizione le applicazioni fitoestrogeniche vaginali: la soia è utile anche sotto forma di gel vaginale, non solo assunta per bocca. Quando questo trattamento però non è davvero indispensabile per curare solo l’AVV, è meglio ricorrere alla terapia estrogenica locale che non comporta nessuno degli effetti sistemici avversi determinati dalla terapia sostitutiva, avvalendosi in particolare di ovuli, creme, compresse, gel o anelli vaginali. Dominanza estrogenica : è uno squilibrio ormonale che si può verificare nella donna e che causa un livello di estrogeni alto rispetto ad un livello di progesterone basso.
I livelli di estrogeni possono essere sia al di fuori della norma, e quindi alti per definizione, sia nella norma ma in entrambi i casi non vengono bilanciati correttamente dal progesterone. A dispetto di ciò, comunque, la terapia ormonale contro la secchezza intima in menopausa si rivela utile in tutti quei casi che presentano infezioni del tratto urinario o infezioni vaginali. La terapia dura almeno 3-settimane, periodo entro il quale i sintomi di atrofia dovrebbero migliorare se non addirittura scomparire. Laddove questo non accadesse – previo sempre consulto con il ginecologo – la terapia ormonale vaginale può proseguire anche per mesi consecutivi. In particolare, alcuni farmaci inibiscono la produzione estrogenica attraverso il blocco dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio tramite una desensibilizzazione dei recettori per il fattore di rilascio LHRH (i cosiddetti LHRH analoghi).
Soppressione del midollo osseo. In dosi eccessive, gli estrogeni possono deprimere il volume di midollo osseo e di ridurre la produzione di globuli. Farmaci di tipo ormonale la cui azione antagonizza quella degli estrogeni.
Essi si legano in maniera duratura, sebbene non irreversibile, ai recettori estrogenici a livello ipotalamico, ipofisario, gonadico e tessutale, impedendo il legame degli estrogeni.
La terapia combinata estro-progestinica, comparata con quella solamente estrogenica , è associata ad un maggior rischio di malattia coronarica. La terapia ormonale sostitutiva è associata con un più alto rischio di ictus ischemico e tromboembolismo venoso. Gli estrogeni sono i principali ormoni sessuali femminili.
L’osso è un tessuto target per estrogeni ed androgeni ma l’azione singola e la sinergia tra i due non sono compresi interamente.
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