lunedì 22 febbraio 2021

Xylella fastidiosa salento

Università del Salento. Nella pianta ha capacità di movimento dall’alto verso il basso ma anche viceversa. Xylella fastidiosa : cos’è? A guardare dal cielo sembra che la regione sia avvolta in una ragnatela, sembra di vedere una zona colpita da un incendio.


Offriremo all’utente la possibilità di ripercorrere cronologicamente gli eventi, approfondire anche gli aspetti più tecnici, farsi un’opinione nella grande confusione imperante sui media.

Il ministro Centinaio contro i furbetti Dopo Bari, anche a Lecce ha incontrato sindaci del territorio, associazioni di categoria e sindacati per spiegare i contenuti del decreto Emergenze: non trova spazio la richiesta di un commissario ad hoc. Come si combatte e come si previene? Quel che è certo è che dopo anni la situazione rimane molto critica ed occorre intervenire con delle misure drastiche per evitare che questo batterio continui a distruggere ettari ed ettari di oliveti. In seguito al responso del personale incaricato dal Comune di Lecce , si è provveduto a capitozzare tutte le branche e alla pulizia dei rami. L’agronomo Giovanni Melcarne, inoltre, ha effettuato innesti di leccino per tentare di far sopravvivere l’ulivo alla malattia.


Slitterà con ogni probabilità a settembre il via libera da Bruxelles all’impianto di ulivi nel Salento. La sintomatologia iniziale della batteriosi riguarda un ingiallimento fogliare, dovuto a disidratazione, visibile anche a distanza, seguito da una rilevante filloptosi ed un deperimento generale della pianta.

In Europa la vite è una delle colture principali, e il network europeo Cost 8per la lotta ai batteri sta promuovendo questo tipo di studi, proprio per tutelarsi da questa minaccia potenziale. Il terribile batterio ormai da anni flagella il nostro Salento. LECCE – Produzione dell’olio extravergine di oliva in caduta libera e una perdita vertiginosa di quasi mila posti di lavoro nella filiera, con un trend che rischia di diventare irreversibile se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare l’emergenza xylella nel Salento. Nel Salento si gioisce: dopo due anni di divieto, ora si potrà tornare a piantare ulivi.


Una di cui conosci l’esistenza e con cui un giorno o l’altro potresti avere a che fare, ma da cui speri di venire graziato, nonostante il peccato mortale sia dietro l’angolo e la catastrofe vicina. In Salento il campo sperimentale per scongiurare il virus. R - Appare una utopia pensare di eliminare completamente con dei prodotti chimici tossici l’insetto vettore della xylella fastidiosa in un’area geografica molto estesa nella quale la xylella è ormai endemica da anni e in presenza di molte altre possibilità di diffusione del batterio. Possono beneficiare degli incentivi tutte le imprese agricole di cui all’art. Per contrastare il batterio sono approvate da subito drastiche misure di emergenza: abbattimenti degli ulivi, ampio intervento con pesticidi per il controllo dei vettori, con insetticidi su piante ospiti, pulizia accurata dei canali, dei prati e delle zone libere.


Innanzitutto in premessa viene messa in discussione la tesi secondo la quale la causa dei disseccamenti degli ulivi in Puglia sia ascrivibile all’azione esclusiva o principale del batterio xylella fastidiosa , nonostante lo studio fornito dai ricercatori del CNR di Bari. A supporto di vengono menzionati anche delle pubblicazioni scientifiche. Basta fare una passeggiata per ritrovarsi in un cimitero a cielo aperto, con centinaia di ‘scheletri’ che non ricordano neanche vagamente le chiome rigogliose su cui è possibile vedere, in bella mostra, le targhette numerate che la regione Puglia ha distribuito per distinguere le piante secolari da quelle millenarie.


Essa nasce dalla collaborazione tra ARCI-Biblioteca di Sarajevo e l’Associazione. Un serial killer si aggira per le Puglie. Sino al ritrovamento di X. Salento (Southern Italy): Infected trees have low in planta micronutrient content, Phytopathol.

Il numero di ulivi infetti trovati durante tutte le campagne di monitoraggio annuali in Puglia è sempre piccolo, rispetto al numero complessivo di piante sottoposte a screening (circa il ). Da quando il Salento è stato scoperto dal turismo, una gran parte della costa sta sotto tutela ambientale, e gli speculatori vogliono infiltrarsi nell’entroterra. Ivano Gioffreda, olivicoltore Alezio nonché responsabile dell’Associazione Spazi popolari, ha spiazzato i guru dell’agronomia con una vecchia ricetta ereditata dai contadini di un tempo. I batteri patogeni sono microgranismi che causano malattie nell’organismo che li ospita. Ma dagli esperimenti sono emersi anche altri importanti risultati.


Una buona notizia è che specie molto importanti per agricoltura mediterranea, quali vite ed agrumi, negli stessi esperimenti di laboratorio non si sono infettati. Il fenomeno non desta particolare allarme, perché spesso gli olivi sono soggetti a malattie. Focus subito scagliata con forza: gli olivi sono il simbolo del Salento , e alcuni esemplari hanno secoli di vita. Le piante saranno messe a dimora nei fondi dei 1produttori della Cooperativa Acli di Racale.


Negli ultimi mesi messe a dimora quasi 65.

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