giovedì 16 febbraio 2017

Acidità esofago

In virtù della sua acidità tale materiale va ad irritare la mucosa esofagea scatenando i sintomi tipici del disturbo. Nella malattia da reflusso gastro- esofageo (MRGE, GERD nei paesi di lingua inglese) il rigurgito di acido dallo stomaco, di norma limitato e senza disturbi, provoca dei sintomi, tra cui lo stesso dolore, o complicazioni più gravi. Le complicanze relative al reflusso gastrico scaturiscono proprio dall’ acidità dello stomaco, la quale è responsabile delle lesioni dell’ esofago. Quest’ultimo disturbo viene definito anche esofagite cioè un’infiammazione del rivestimento interno dell’ esofago causato dal contatto con le sostanze acide.


Questo eccesso di acidità irrita l’ esofago (il passaggio tra la faringe e lo stomaco), dando una sensazione di bruciore, che, quando è particolarmente acuta, può durare anche ore. A causa della spiccata acidità , il passaggio dei succhi gastrici all’interno dell’ esofago provoca l’irritazione delle mucose e, talvolta, delle vie respiratorie e della gola provocando disturbi alle corde vocali, abbassamento di voce, laringite, raucedine, tosse cronica e asma.

Può verificarsi anche occasionalmente a causa di un’eccessiva distensione dello stomaco, ad esempio dopo un pasto abbondante, o di una riduzione del tono dello sfintere gastro‑ esofageo , come ad esempio a seguito dell’assunzione di sostanze irritanti. Il reflusso gastro- esofageo è la risalita del contenuto gastrico nell’ esofago. L’ esofago di Barrett è un disturbo di per sé asintomatico, che tuttavia spesso si presenta nei pazienti affetti dal reflusso gastroesofageo. Una piccola percentuale dei pazienti affetti dall’ esofago di Barrett svilupperà una forma rara, ma purtroppo in molti casi mortale, di tumore all’ esofago.


La dieta per il reflusso gastroesofageo prevede cibi che aiutano a ridurre l’ acidità e il bruciore di stomaco, come lo zenzero e l’avena, e alimenti da evitare per non aggravare i sintomi del reflusso acido, come gli agrumi e il cioccolato. Tra questi vanno citati sicuramente gli alginati, che riducono il reflusso proteggendo inoltre la mucosa esofagea : si tratta di sali dell’acido alginico, estratto dalla parete cellulare di diverse alghe tra cui la laminaria. Bruciore, acidità all’imboccatura dello stomaco, talvolta accompagnata da reflusso gastrico possono originare da diversi problemi connessi tra loro in qualche modo: gastrite esofagite, duodenite, ulcera gastrica o duodenale.


Acidità e bruciore di stomaco: i cibi da evitare.

Parliamo in particolare di cibi grassi e piccanti, ma anche di alcune bevande come caffè, alcolici e bevande gassate. Se ti sdrai o ti pieghi dopo mangiato, il bruciore di stomaco può peggiorare. Si verifica quando lo sfintere esofageo inferiore, che separa lo stomaco e l’ esofago , si apre facendo passare l’acido dallo stomaco nell’ esofago – provocando così sintomi fastidiosi. Si parla di reflusso gastroesofageo quando si verifica una eccessiva risalita del contenuto gastrico a livello dell’ esofago. Ciò avviene quando lo sfintere esofageo inferiore, un muscolo, è indebolito o danneggiato.


Normalmente, infatti, lo sfintere si chiude per impedire al cibo nello stomaco di risalire nuovamente nell’ esofago. Le funzioni che ha il tubo esofageo sono essenzialmente due. La prima è quella che vede i muscoli aiutati dalla forza di gravità, riuscire a spingere il cibo giù nello stomaco dove verrà aggredito dai succhi gastrici.


Esofago di Barrett La malattia da reflusso esofageo , specie se presente da molto tempo, può causare dei cambiamenti nelle cellule dell’epitelio della parte inferiore dell’ esofago , che vengono sostituite da cellule simili a quelle dell’intestino, più resistenti all’ acidità. Rimedi naturali contro bruciore e acidità di stomaco. Quello che varia per avere significato patologico è la frequenza la durata, l’entità. Poi c’è un discorso di tolleranza individuale all’ acidità dell’ esofago. Il rigurgito può recare tracce di cibo indigesto ed è frequente in posizione distesa.


Per tale motivo può verificarsi anche durante il sonno e le tracce spesso si riscontrano al risveglio sul cuscino. A seguito della sempre maggiore incidenza del reflusso o malattia da reflusso esofageo , si è imputata ad essa anche l’infiammazione delle vie aeree superiori, infatti l’ esofago inizia subito sotto la zona faringo-laringea (dalla gola ed annessi)” aggiunge il professore. L' acidità di stomaco, o pirosi, è una sensazione di bruciore all' esofago caratterizzata da un dolore localizzato poco sopra lo stomaco, nella regione del petto, dietro lo sterno.


La sensazione di bruciore parte dal centro del torace e si diffonde dalla sterno fino alla gola. Normalmente i sintomi del bruciore peggiorano quando il paziente è disteso o si piega e sono dovuti alla presenza di succo gastrico al di.

Uno dei fattori scatenanti tipici del reflusso sono gli alimenti acidi. Anche alcune abitudini, come il consumo di bevande alcoliche o il fumo possono causare acidità di stomaco. Si può provare sia dolore allo stomaco che la classica sensazione di bruciore che risale all’ esofago. L’ acidità spesso si presenta di notte, facendo svegliare. Crampi addominali e aerofagia.


Non di rado, alla sensazione di bruciore si accompagnano gonfiore, eruttazioni, flatulenza. Questi sono in grado di ridurre a lungo (dalle alle ore) ed in modo significativo l’ acidità gastrica. In caso di tessuto esofageo con un basso grado di displasia, il trattamento prevede il monitoraggio periodico.


Il problema può anche riguardare l’ esofago stesso e la perdita della capacità di trasportare senza problemi e rapidamente il cibo verso lo stomaco, senza dare vita ad una permanenza indesiderata nel tratto di collegamento. Altra causa del reflusso gastroesofageo è l’ acidità della saliva. La saliva, infatti, è leggermente basica.


E’ importante segnalare, inoltre, la maggiore frequenza delle così dette forme atipiche, che sì comprendono i disturbi legati al reflusso gastro- esofageo , ma si manifestano in altri organi e distretti come le prime vie respiratorie, l’orecchio, il naso, la gola, i polmoni, il cuore, il sistema nervoso e non nello stomaco, nell’ esofago o nell’apparato digerente.

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