Onoterapia, quando la pet therapy è mediata dagli asini Le loro caratteristiche, dalle dimensioni fino al carattere prevedibile e rassicurante, li rendono preziosi compagni di molti percorsi terapeutici. Negli anni ’in Italia gli asini erano più di un milione ma hanno poi rischiato l’estinzione. Ora sono mila, il in più rispetto a anni fa. Abbiamo riscoperto il loro animo sensibile e docile, la loro simpatia e la loro pazienza.
Abbiamo scoperto che gli asini fanno bene al nostro corpo e alla nostra mente. In numerose fattorie didattiche italiane si sta diffondendo anche la pet therapy con gli asini , o onoterapia. L’ asino , a differenza del cavallo che è più incline alla fuga, sta spesso fermo e questa sua staticità lo rende prevedibile. Come sappiamo l’incertezza provoca ansia, mentre la prevedibilità dà certezze: dell’ asino ti puoi fidare. L’ Asino , mediante la sua vicinanza aiuta il paziente a ridurre il suo stress, allievare le difficoltà emotive e migliorare la sua comunicazione.
L’ asino è un animale robusto, che sopporta, che contiene le nostre manifestazioni affettive. Questo approccio permette anche di ritrovare certe emozioni nascoste o sepolte, imparando a riconoscerle per poi osare ad esprimerle, gestirle controllarle. Se, invece, è “attività” ludica con i bambini, di conoscenza degli animali nelle scuole, allora possono farla anche educatori cinofili e veterinari.
La pet therapy con gli asini , invece, grazie alle loro caratteristiche, come affettuosità e capacità di comunicazione, può essere impiegata per migliorare difficoltà di relazione, attenzione, aggressività ed eccitabilità dei bambini. PET THERAPY ONOTERAPIA MILANO LOMBARDIA IPPOTERAPIA. Pet therapy e autismo. A Passo d’ Asino utilizza l’onoterapia negli interventi con persone che presentano disabilità fisiche o di tipo psichico-cognitivo. Sulla disabilità si stipulerà una convenzione con tre associazioni di disabili (CSR, Cooperativa Sociale Nuovi Orizzonti e Anffas Ragusa), per lo svolgimento di attività che utilizzano il contatto con gli asini a favore di persone con disabilità.
Ecco la pet - therapy reali. Quella con gli asini è un tipo di pet therapy già ben strutturata in Inghilterra, Francia, Spagna, Stati Uniti e Svizzera ma ancora poco diffusa in Italia. Nel nostro Paese, infatti, non esiste una normativa omogenea che regolamenti le varie forme di terapia assistita con gli animali.
Si chiama I Sentieri di Apuleio e sarà presentato Sabato ottobre alle ore nella sala conferenze Eugenio Guarascio. L’onoterapia è un tipo di pet therapy che si realizza attraverso l’instaurazione di un rapporto terapeutico tra il paziente e l’ asino (dal greco ὄνος “ónos”, asino ). Alla base di questa co- terapia c’è, dunque, la relazione uomo-animale che, come nel caso delle altre pet therapy , si fonda su un principio di uguaglianza: per l. Il progetto sostenuto dalla Regione Calabria e patrocinato dall’Amministrazione comunale si. I vantaggi della pet therapy con il gatto. Trasmettere benessere e autostima attraverso la cura e il contatto con un animale, questo l’obiettivo che si pone la pet therapy ed è questo l’intento dell’associazione Impronte… nell’anima che ha riproposto, anche per quest’anno, l’incontro degli animali con i piccoli pazienti dell’Ospedale dei bambini.
Le esperienze sono mooolto positive. Le terapie mediate dall’ asino si inseriscono sia tra le AAT nella veste di co-terapie, cioè come interventi che si affiancano alle altre cure già seguite dalla persona, sia. A Capaccio – Paestum i volontari di “Maestro asino ” si dedicano all’onoterapia. Spesso considerati nell’immaginario collettivo come animali poco svegli e non troppo intelligenti, oggi gli asini si prendono la loro rivincita diventando protagonisti della pet therapy. Premetto una cosa: io adoro gli asini alla follia e questo post potrebbe contenere frasi di entusiasmo sconsiderato!
Con la pet therapy si vuole trasmettere benessere e autostima a chi entra in contatto con un animale, in un rapporto di conoscenza reciproca. Ed è questo l’intento dell’associazione “Impronte… nell’anima” che ha proposto una serie di progetti per fare incontrare gli animali ai pazienti, mettendoli in diretta relazione tra loro.
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