Xylella fastidiosa è un batterio non sporigeno gram-negativo appartenente alla famiglia delle Xanthomonadaceae. Non sporigeno significa che, per diffondersi, si annida in alcuni insetti vettori, i quali acquisiscono l’agente patogeno da una pianta infetta e lo trasferiscono nelle piante sane, infettando quest’ultime. Lotta alla Xylella Fastidiosa. Esiste una soluzione alla Xylella Fastidiosa?
Come si combatte e come si previene?
Approfondito il fenomeno della Xylella in Puglia nell’articolo precedente, Emergenza Xylella in Puglia, cerchiamo ora di analizzare le cause e di individuare i mezzi di prevenzione e una possibile soluzione. Per sapere come combattere questo batterio, bisogna innanzitutto capire in dettaglio cos’è e quali sono i sintomi che provoca. Secondo gli esperti scientifici dell’EFSA-Autorità europea per la sicurezza alimentare al momento non è possibile curare le piante malate sul terreno, che devono quindi essere estirpate (anche perché è molto difficile individuare l’infezione quando è ancora ad uno stadio iniziale).
Diamo lo sciroppo alle piante Come già detto, la Xylella attacca il sistema vascolare delle piante. Qui aderisce, si moltiplica, forma un biofilm e ostruisce i vasi con una specie di gel. Ivano Gioffreda, olivicoltore Alezio nonché responsabile dell’Associazione Spazi popolari, ha spiazzato i guru dell’agronomia con una vecchia ricetta ereditata dai contadini di un tempo.
Chi si chiede come si combatte la xylella fastidiosa dovrebbe interrogarsi su quali sono i sistemi di prevenzione efficace.
Dalle indagini ufficiali, rallentare la diffusione del suo vettore significherebbe confinare la zona di diffusione della malattia nella Regione Puglia. La burocrazia ha ucciso più ulivi della Xylella , mentre sul mio terreno 4alberi, molti dei quali secolari, tornano a germogliare dopo un anno di cure tradizionali e biologiche”. A parlare è Giuseppe Coppola, proprietario di un oliveto in contrada Santo Stefano, tra Alezio e Gallipoli. Perché si parla di Xylella come il killer degli ulivi Quando si dice che il batterio starebbe distruggendo gli ulivi pugliesi il condizionale è più opportuno sì, ma le evidenze che sia proprio Xylella il patogeno associato al disseccamento degli ulivi sono forti, spiega Boscia: “Partiamo da un dato che da solo dice molto: le evidenze sul.
Marco Scortichini, uno dei massimi esperti europei di Xylella , lavora al Crea (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) di Caserta, un istituto pubblico che opera sotto la vigilanza del Ministero per le Politiche agricole. Photocredit: media La Xylella che c’è ma secondo alcuni non esiste. Si tratta di una scoperta sorprendente.
Tutto ebbe inizio con alcune segnalazioni di olivicoltori del Basso Salento (Gallipoli e zone limitrofe) che già da diversi anni lamentavano i sintomi di uno strano disseccamento delle piante di olivo , specie di per sé rustica ed abbastanza resistente. Cinque pesticidi classificati cancerogeni probabili o possibili. Pierce avesse origine virale.
L’Arif prosegue intanto nell’azione di monitoraggio, altrettanto importante per combattere la Xylella. TERRA D’OTRANTO - Dire xylella fastidiosa è come dire leggende metropolitane. Altra leggenda: le cosiddette “buone pratiche”, la pulizia dei campi dalle erbacce infestanti. Si combatte con le onde elettromagnetiche o con un sapone. Sono solo alcune delle cure alternative alla malattia degli ulivi promosse dal senatore del Movimento Stelle, Lello Ciampolillo.
Il parlamentare barese ne ha parlato nel corso di una conferenza stampa a Roma.
Non si è fatto abbastanza per farmarla. Non è stato garantito il monitoraggio delle piante infette. Offriremo all’utente la possibilità di ripercorrere cronologicamente gli eventi, approfondire anche gli aspetti più tecnici, farsi un’opinione nella grande confusione imperante sui media.
Un serial killer si aggira per le Puglie. L’emergenza xylella fastidiosa si estende alla Spagna ed in particolare all’arcipelago delle Baleari dove un’organizzazione ambientalista, il GEN-GOB Ibiza, ha presentato un documento al Governo regionale in cui richiede misure “urgenti” per combattere il misterioso flagello.
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