In una persona sana avvengono circa episodi di reflusso della durata di pochi secondi al giorno. Diversa è la malattia da reflusso gastroesofageo o MRGE. Reflusso gastroesofageo : cosa mangiare.
I sintomi più comuni del reflusso esofageo. Nei casi gravi, il dolore al petto è così intenso da essere confuso con un attacco di angina pectoris. Il sintomo diventa acuto durante la notte e quando ci si corica.
Il reflusso gastrico , o gastroesofageo, è un disturbo che si verifica quando i succhi gastrici entrano in contatto con la parete dell’ esofago , che avviene, molto spesso, dopo mangiato. Questa patologia, definita appunto reflusso esofageo , può causare sintomi come dolore intenso al torace e bruciore di stomaco, e se accade più di una volta a settimana, vi è certezza di trovarsi ad avere a che fare con la malattia da reflusso gastroesofageo. Saltuari episodi di reflusso gastroesofageo sono molto comuni e si accompagnano a sintomi come bruciore di stomaco, acidità e rigurgito di contenuto gastrico, talvolta sino alla bocca. Considerando questi due sintomi (bruciore e rigurgito ) la patologia da reflusso arriverebbe ad interessare circa il degli italiani. Il della popolazione italiana soffre di reflusso gastroesofageo.
Il disturbo è più diffuso tra le donne ed è causato principalmente dal funzionamento anomalo del cardias. In condizioni di normalità, infatti, questa valvola regola il passaggio del cibo tra l’ esofago e lo stomaco. Il segreto per convivere con gastrite, reflusso gastroesofageo ed ernia iatale è inserire nella propria dieta il giusto mix di cibi e bevande.
In questa guida abbiamo suddiviso diversi cibi e bevande comuni in base alla loro tendenza a. Si verifica quando lo sfintere esofageo inferiore si indebolisce, condizione che facilita il passaggio di sostanze acide verso la parte superiore del. Si parla di reflusso gastroesofageo quando si verifica una eccessiva risalita del contenuto gastrico a livello dell’ esofago. Ciò avviene quando lo sfintere esofageo inferiore, un muscolo, è indebolito o danneggiato. Normalmente, infatti, lo sfintere si chiude per impedire al cibo nello stomaco di risalire nuovamente nell’ esofago. Si tratta di un fenomeno comune in età pediatrica e soprattutto nei lattanti (con rigurgiti di latte o pappe).
Ci sono situazioni in cui la valvola non funziona e quindi il contenuto dello stomaco può risalire a ritroso e raggiungere l’ esofago. Il contenuto gastrico, che è fortemente acido od in altri casi alcalino ( reflusso biliare), “ustiona” le pareti dell’ esofago che reagisce contraendosi con uno spasmo. Questo è il reflusso gastroesofageo.
Nel suo insieme tale condizione clinica prende il nome di malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE). In condizioni normali l’estremità inferiore dell’ esofago impedisce, con un meccanismo a valvola, il ritorno del succo acido dallo stomaco in esofago. Il reflusso acido è una comune patologia nella quale gli acidi digestivi risalgono dallo stomaco nell’ esofago. Innanzitutto possono rilassare lo sfintere che si trova nella parte bassa dell’ esofago – lo sfintere esofageo inferiore – che agisce come una barriera tra l’ esofago e lo stomaco. Quando questo muscolo si rilassa, gli acidi dello stomaco possono raggiungere l’ esofago e causare il reflusso gastrico.
Questa situazione diventa patologica quando il reflusso si verifica troppo spesso o quando il contenuto gastrico è eccessivamente acido. Il reflusso gastroesofageo si verifica quando lo sfintere si rilascia in un momento non opportuno, permettendo al contenuto gastrico (acido) di risalire, irritando le mucose. Ecco alcune semplici regole di comportamento alimentare che aiuteranno ad alleviare i sintomi del reflusso gastroesofageo : Fare piccoli pasti frequenti, evitando i pasti abbondanti.
In generale, preferire i cibi di origine vegetale e con pochi grassi. Altri sintomi includono bruciore di stomaco, tosse, scolo retronasale, difficoltà nella deglutizione e persino eccessiva erosione dello smalto dei denti. Eppure chi soffre di reflusso sa bene che per affrontare il problema ci vuole pazienza, adeguando la dieta, lo stile di vita e usando i farmaci con intelligenza. Proprio ai rimedi, farmacologici e no, bisogna fare attenzione, perché non tutti i prodotti anti- reflusso sono uguali.
Vediamo quali sono le differenze.
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