Salento , ulivi uccisi da batterio killer. Ecco la mappa delle zone colpite. Non si sa come e quando questo micidiale parassita sia comparso in Puglia. Di certo, come porta d’ingresso nel Vecchio Continente ha scelto Gallipoli.
Da lì, si è propagato a macchia d’olio, veicolato da insetti della famiglia dei Cicadellidi. Per intervenire, occorre utilizzare un antibiotico specifico.
Effettuare in laboratorio le prove di tossicità sul batterio. Utilizzare dosi tali da “uccidere il batterio ” senza danneggiare in modo significativo le piante di Ulivo. Ulivi ” dove sono state impiantate oltre 2linee genetiche nuove di incrocio, provenienti da numerosi incroci tra varietà italiane.
Questa mattina si concluderà lo sradicamento, cominciato ieri, di cento ulivi. Un provvedimento imposto dal Comitato fitosanitario permanente dell’Unione Europea per impedire la diffusione della Xylella fastidiosa, il batterio che, da un anno circa, sta causando l’essiccamento degli alberi. Migliaia di ulivi eradicati o tagliati e ridotti a tronchi morti.
Il batterio Xylella fastidiosa sta mettendo a rischio sradicamento 5-6. Inizialmente non era sicuro che il batterio sia da solo causa della malattia degli ulivi , motivo per cui la malattia è stata chiamata complesso.
Inoltre come concausa viene segnalato l’eccessivo sfruttamento agronomico del suolo, il cui humus si è impoverito. Per contrastare il batterio sono approvate da subito drastiche misure di emergenza: abbattimenti degli ulivi , ampio intervento con pesticidi per il controllo dei vettori, con insetticidi su piante ospiti, pulizia accurata dei canali, dei prati e delle zone. C’è speranza tra gli ulivi.
Arrivano i primi risultati. Qualcosa si muove, arrivano ulteriori fondi per ricostruire una nuova olivicoltura dopo che la batteriosi ha trasformato uliveti verdeggianti in grigi cimiteri. Gli alberi secolari della Puglia non sono minacciati soltanto dall’espansione urbanistica e da progetti per l’installazione di pannelli fotovoltaici che non tengono conto della loro fondamentale presenza, ma anche da un batterio killer, che sembra purtroppo imbattibile.
Per ora l’infezione del batterio è circoscritta in Puglia, principalmente nella provincia di Lecce : secondo la Commissione Europea di milioni di ulivi circa il per cento è stato infettato dal batterio. In tutta la Puglia ci sono circa milioni di ulivi , tra cui molti esemplari secolari. Una delle varietà meno resistenti al batterio è risultata essere, inoltre, proprio la Cellina di Nardò, una delle più diffuse nel territorio colpito dall’epidemia. Più resistenti, invece, si sono dimostrate Coratina, Leccino e Frantoio.
Oggi questo patrimonio dell’umanità – dieci milioni di ulivi sparsi in tutta la Puglia – rischia di scomparire o di essere ridimensionato, malgrado la tutela prevista dalla legge regionale. L’analisi non ha riguardato solo gli ulivi. Il suo killer ufficiale ha un nome, Xilella, un batterio che sarebbe arrivato dal Costarica ben nascosto in una pianta di caffè. Chi si è recato nei giorni scorsi nelle aree “rosse”, quelle maggiormente colpite dal fenomeno dell’essiccazione degli ulivi , vi ha trovato alberi in pieno vigore rigenerativo. Il Comitato “Voce dell’ Ulivo ” parla di “fase 2. Una nuova strada, dunque, che potrebbe aprire nuovi scenari rispetto a quel futuro del comparto olivicolo che ora appare catastrofico.
A minacciarli ecco il batterio killer Xylella fastidiosa e il fotovoltaico. I 1vivai della zona sono letteralmente in ginocchio.
Per ora si parla soprattutto dei danni all’agricoltura, che sono ingenti.
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